FIGURA DEL DIRIGENTE ACCOMPAGNATORE
La qualifica di dirigente accompagnatore spetta alle persone espressamente designate, alle quali, in virtù della loro sensibilità e competenza, la Società accorda speciale fiducia per l´esercizio di tale funzione. Nello svolgimento delle proprie attività in seno alla squadra, i Dirigenti Accompagnatori devono agire con integrità morale e rispetto delle persone.
ETICA
• Lealtà e buona fede: adottare sempre un comportamento conforme ai principi di lealtà e buona fede nei confronti della Società, dei superiori gerarchici, dei colleghi, di tutto il personale, degli allenatori e giocatori, nonché rispetto nei confronti degli arbitri e di tutte le persone con cui s´instaureranno rapporti professionali
• Conflitto d’interessi: privilegiare sempre gli interessi della società, rispetto a quelli personali (dato che, in genere, in una società dilettantistica il dirigente accompagnatore è anche un genitore) e di terzi, evitando che questi ultimi, possano interferire sulle decisioni, sui comportamenti, sui servizi o sulle opinioni: il dirigente accompagnatore si deve impegnare ad agire in tutte le situazioni nell´interesse della società
• Informazioni privilegiate: le informazioni privilegiate, ottenute nello svolgimento delle proprie funzioni, non devono essere in alcun modo divulgate o utilizzate a vantaggio proprio o di terzi
PROFESSIONALITA´
• Formazione: cercare di acquisire, attraverso un´opportuna formazione, le necessarie competenze strumentali (conoscenza delle regole, carte federali..) e psicologiche (approfondire le conoscenze sul piano delle relazioni affettive e dei rapporti interpersonali..)
• Efficienza: aspirare a conseguire le necessarie competenze che la propria carica comporta, nel modo più efficiente e produttivo possibile
• Cooperazione e sinergie: cooperare in modo personale ed attivo con span appartenenti alle altre aree, perseguendo l´identificazione e lo sfruttamento ottimale delle necessarie sinergie all´interno della società
• Rapporti con i genitori: agire in qualità di FILTRO PRIMARIO, nel rapporto educativo tra società e genitori.