Non basta una gara di grande intensità, uno spirito di squadra ritrovato e la passione dei tifosi per un’inversione di rotta a trecento sessanta gradi ma, se ogni opera ha bisogno di una spinta, la gara di ieri è propedeutica alla risalita.
Pur accusando una nuova sconfitta contro i primi della classe, il gruppo blu-azzurro del Presidente Panico per buoni due terzi dell’incontro si è espresso con determinazione e presenza in campo, alimentando speranze, producendo fiducia e generando empatia.
Il fattore con cui mister Pendenza ha armonizzato lo spogliatoio è l’aver fatto emergere la qualità umana e di reazione del gruppo di atleti a sua disposizione, rendendoli coscienti che la competitività sul parquet è in stretta dipendenza di questo vincolo.
Ed allora il lavoro psicologico è passato attraverso un’azione cementizia dei tanti giocatori, così diversi per carattere e sensibilità, sino a renderli coscienti di una complementarietà reciproca.
Se ogni atleta mette qualcosa del proprio “io” al servizio del “noi” ricavandone soddisfazione , allora ogni atleta si sentirà importante e tenuto in considerazione dal gruppo: quello spogliatoio insomma avrà voglia di entrare e giocare.
Certo la passione non deve venir meno in quanto contagiosa, debordante ed ambiziosa, ma diventa una componente lievitante per abbattere l’indolenza e generare il senso e l’orgoglio di appartenenza. Si chiede ciò ai nostri atleti in questo percorso finale di campionato.
E quando si guarderà alla lunga striscia negativa di sconfitte , allora basta far propria un’asserzione di J.F.Kennedy : “Scritta in cinese la parola crisi è composta di due caratteri: uno rappresenta il pericolo e l’altro rappresenta l’opportunità”.
Cogliamola!
Piero de lorentis